lunedì 5 luglio 2010

Al bavero

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mercoledì 30 giugno 2010

Vacche

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Avviso il lettore, ci saranno ripetizioni.




Le vacche erano al pascolo, la loro vita proseguiva tranquilla.
Miriadi di vacche, in aperta campagna bassa montagna; all'occhio un'estensione di verde puntinato di vacche.


Le vacche decisero di partire per un lungo cammino. Così. Di punto in bianco. L'osservatore esterno non saprebbe spiegarsi il perchè le vacche decisero così, ma le vacche senza dare spiegazione alcuna (le vacche non parlano) decidettero così.


La vacca capo iniziò ruminando felice a camminare per prima, le altre vacche la seguirono, fedeli non per dovere, o rispetto, ma perchè la loro volontà di vacche era affine a quella della vacca capo, lor'altre volevano Intensamente partire per quel viaggio.


Le vacche iniziarono a camminare in un'un'ica grande massa di vacche, se le a-vesti viste dall'alto sarebbero pargiute formiche, invece erano vacche, come un'unico grande formicaio di vacche.


Il suono che emanavano era piacevole, MU grandi MU piccoli MUUUUU lunghi, MU nervosi, MUU chiacchiericci si intrecciavano lungo il percorso delle vacche e rintronavano per le valli della parte bassa della montagna, perfetto contrappunto al sdeng sdong dei campanacci.


La gente si affacciava curiosa per guardare le vacche: una meraviglia!
Solo i più anziani sotto la meraviglia nascondevano un'inquietudine, cos'era preso alle vacche? Dove stavano andando tutte quelle vacche? Perchè tutte quelle vacche tutte insieme?


Il gruppo enorme di vacche era bello da guardare: nel cammino a volte si divideva e gruppetti più piccoli di vacche e parevan quei disegni che mostran gli psicologi nei film triller per vedere se il cattivo è matto o no, che ognuno ci vede dentro qualcosa di diverso dentro quelle macchie, ecco, un continuo disegno fatto da vacche che camminano nel verde.


La vacca capo stava in cima al gruppo e muggiva e ruminava in pace, in alto il sole, le vacche dietro pure muggivano e ruminavano, e anche se loro non ce l'hanno detto, (le vacche non parlano, anche se qualcosa da come muggono lo capisci di cosa provano) posso infatti dirvi che erano felici, si vedeva e si sentiva nell'aria che erano vacche felici. Era una felicità sincera e disinteressata, quel tipo di felicità contagiosa.


Poi le vacche hanno passato il paese, intanto è sceso il tramonto, solo qualche vacca ritardataria si vede ancora passare al trotto per raggiungere le altre vacche ormai avanzate, le ombre si allungano sempre più e noi siamo qui tranquilli che sentiamo ancora le vacche lontane che fanno Mu, sentiamo i mu delle vacche che rimbalzano echi tra le valli, e i campanacci che suonano ormai flebili e distanti.


La mamma mi ha messo a letto e quella notte ho sognato le vacche, io le vacche dov'erano andate mi piacerebbe saperlo.





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