lunedì 26 ottobre 2009

Cos'hai addosso?

Da mattina a sera, da sera a mattina, mattina a sera da, a da mattina sera,
Lui mangiava fragole.
Non si stufava mai sempre fragole su fragole.
Io allora decisi di chiamarlo mangiafragole, ma poi ho smesso quando mi ha detto che quel nomignolo non gli piaceva.


Viveva in un paese molto povero. Era partita per far la fortuna ad Hollywood, quando un gatto attraversò la strada. Il gatto si chiamava Chester e stava scappando da un giardino dove aveva avuto una brutta sventura. Il giardino era verde, e pieno di piante rigogliose, ed al centro c'era un grazioso nanetto. Hollywood era un posto molto difficile, ma lei riuscì a fare fortuna. Era in pregevole gesso rosa (il nanetto).


-Come scusa? -Non ti preoccupare, deciderà lui il modo.


NoIsE
BZZZZZZZZ fzzzz FZZZZZZZZ BLANK!!!! PATAPUM!!!!! BRZZZZRZZZZZZZ!!!!!


-Cos'hai addosso?
-E' da temino dei bambini iniziare con le parole del titolo.
-Eh? che titolo?!
-Quello là non lo vedi? In cima, sopra tutte le parole, in grassetto ruggine.
- ... Quello sarebbe il titolo? Il titolo di che cosa?
-Il titolo del post.
-Post? ... Comunque sia non mi hai risposto. Cos'hai addosso?
-Maglietta maglia e braghe, perchè?
-Mi pareva.... no, mi sarò sbagliato.


Un consiglio: alle pantofole, non credere, mai.


Voi camminiamo sulla riga bianca, nella riga bianca al centro della strada, io mettono un piede fronte l'altro, con attenzione le braccia aperte, tu segue la linea diversa nell'asfalto nero. Essi non capisco dove voglia arrivare il mio animi, ma sta parlando. E noi devono obbedire.

3 commenti:

  1. Continuassero pure eroicamente a seguire il tuo cuore, tu.

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  2. Sta diventando tutto molto pop, e l'etichetta è la migliore di sempre, tu.

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  3. Che Raymond Carver sia sempre con noi.

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