mercoledì 21 ottobre 2009

Lei era nata per spezzarmi il cuore, io la testa.

Sottotitolo: Anglismi al bando.

Mi calai il Borsalino sugli occhi, alzai il bavero del cappotto di lana e accesi una Marlboro morbida rossa. Cioè morbido rosso era il pacchetto, la Marlboro era bianca rigida. E mi avvicinai a lei stringendo leggermente un occhio, a causa del fumo della sigaretta che mi pendeva dalle labbra, pensandomi Humphrey Bogart.
E lei mi degnò di mezzo sguardo e disse: Cornuto, è agosto e ci sono 43 gradi.
Ah.
Mi levai Borsalino, bavero, cappotto e Marlboro e restai in bermuda.
Cornuto, la Marlboro la potevi tenere.
Ne accesi un'altra e ripresi l'aria da duro. Lei si girò dall'altra parte e disse: Cornuto, mi dà fastidio il fumo.
Allora spensi di nuovo la paglia sotto i piedi e trattenni un urlo, perché intanto ero scalzo e quindi mi ero ustionato i calli.
Ehi, dissi.
Coglione, mi riprese subito lei.
Sospirai felice: almeno non ero più cornuto. Anche se non eravamo mai stati insieme. Ma mi piaceva pensare che lei non mi avesse tradito.
C'era bisogno di conversazione. Alle pupe piace.
Andiamo al mare?, azzardai.
Mi scade la dichiarazione dei redditi.
Ti sta bene questo nuovo colore dei capelli, pupa.
Sono naturali, demente.
Mi scoraggiai. Forse preferisci che me ne vada?
Ok, disse lei.
Mi rimisi cappotto e Borsalino, affondai le mani nelle tasche, ne trassi un'ascia e la decapitai sul posto.
Non sopporto chi dice "ok".

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