mercoledì 12 agosto 2009

Otvi è l'anagramma del mio nome la la la

(Leggere senza indulgere alla tentazione di canticchiare)

Sono un grande falso mentre fingo l'allegria,
sei il gran diffidente mentre fingi simpatia,
come un terremoto in un deserto che,
che crolla tutto ed io son morto e nessuno se n'è accorto.
Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene,
quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rimani te ed io mi chiedo ora che farai,
che nessuno ti verrà a salvare,
complimenti per la vita da campione,
insulti per l'errore di un rigore.
E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età.
Io voglio regalarti la mia vita.
Chiedo tu cambi tutta la mia vita, ora.
Ti do questa notizia in conclusione.
Notizia è l’anagramma del mio nome, vedi.
E so che serve tempo, non lo nego.
Anche se in fondo tempo non ce n’è, ma se.
Ricorderò e comunque anche se non vorrai
Ti sposerò perché non te l'ho detto mai
Come fa male cercare, trovarti poco dopo
E nell'ansia che ti perdo ti scatterò una foto.
Ed ero contentissimo
Ora che sarai un po' sola
Tra il lavoro e le lenzuola
Presto dimmi tu come farai?
Stop! Dimentica
Uno sguardo che rompe il silenzio
Uno sguardo ha detto ciò che penso.
E tutto ciò che so te lo dirò
E tutto ciò che non sai dire spiega il mare.
In questo caso direi proprio che non è una tragedia
Non andare a cena vacci solo tu
E separarsi direi proprio che non è una tragedia
Oh oh...mi senti...oh oh
Quando tornerai a casa non sarò li a romperti
Quando prenderò il treno non mi assorderai col telefono.
Che bello son morto in bagno in aeroporto
Dove? In aeroporto.
Ma in fondo chi non ha talento insegna
E quindi adesso imparerò da te
Mai un briciolo di affetto
Decidere di cedere fu matto
Per me con te e.
Un po’ mi manca l’aria che tirava
O semplicemente la tua bianca schiena..nananana.
Si, lo ammetto, un po’ ti penso
Ma mi scanso
Non mi tocchi più.
Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare
E credere di stare bene quando è inverno e te.
Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale
Che anche se non valgo niente perlomeno a te.
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa.
La voglia scalpitava, strillava,
tuonava..cantava..
Da notte fonda nel petto di..
Paola..oh..Paola..
La noia quella sera era troppa
E cercava, chiamava
200 principi e invece lei era la
dama del castello.
Il tuo è un rosso relativo.

1 commento:

  1. Come si può sperare di deporre su blog accettabili deliri quando uno del delirio linguistico ne ha fatto il mestiere più redditizio del mondo?

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